PATENT BOX
ARTICOLO - Pubblicato il: 24 giugno 2016 - Da: G. Manzana E. Iori
La patent box è un regime di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo di asset immateriali (intesi come software, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico).
L’agevolazione è introdotta nel nostro ordinamento fiscale a regime.
La norma che la prevede è contenuta all’art. 1 co. da 37 a 45 della Legge 190/2014 (Decreto attuativo – Ministero dello sviluppo economico 30 luglio 2015).
Condizioni:
a) gli asset devono avere un riconoscimento, inteso: i software devono essere protetti da copyright, i bervetti devono avere una concessione, i marchi i disegni e modelli devono essere registrati, e delle informazioni aziendali riservate deve essere rilasciata una dichiarzione sostitutiva comprovante la loro natura;
b) siano svolte attività di ricerca e sviluppo al fine del mantenimento ovvero accrescimento di tali asset.
Consiste nell’esclusione del 50% del reddito prodotto dal loro utilizzo (40% per il 2016) e nell’esclusione integrale delle plusvalenze derivanti dalla cessione di detti beni.
Così ad esempio se dall’utilizzo di un dato marchio ovvero di un processo ne deriva un reddito annuo di 1.000.000 euro, oggetto di tassazione, al posto di 1.000.000 sarà 500.000.
Così ad esempio se dalla vendita di un dato marchio ovvero di un processo di proprietà ne deriva una plusvalenza di 1.000.000 euro, questa sarà interamente esente da imposta.
Presuppone:
a) conteggi complessi per l’individuazione del reddito derivante dall’utilizzo degli asset che tengono anche conto dell’attività di ricerca e sviluppo svolte nei vari anni.
b) l’esercizio di una opzione (da rinnovare ogni 5 anni) e, in caso di utilizzo diretto o nell’ambito del gruppo degli asset immateriali agevolabili, una procedura di ruling, al fine della definizione dei suoi contenuti.